Break-even Point: come ridurre i rischi commerciali della tua azienda

Il break-even point (BEP) è la migliore bussola che guida l’attività dell'imprenditore. Ti aiuta a capire da quale livello di fatturato inizierai a guadagnare con la tua azienda. Inizia a studiare la rotta per il successo!

Break-even point, ovvero come non perdersi in un oceano di opportunità commerciali. E rischiare di veder naufragare la propria azienda.

Se in passato era fondamentale per un’attività commerciale o imprenditoriale ponderare tutte le decisioni e le scelte di business, oggi è diventato una condizione imprescindibile. Il break-even point (BEP) è la migliore bussola che guida l’attività dell’imprenditore.

Cosa si intende per break-even point?

Il BEP è il punto di pareggio di qualsiasi attività commerciale. Un semplice numero, ma dal significato cruciale. Il break-even point indica il punto esatto nel quale sia il profitto che le perdite aziendali sono pari a zero.

BEP = Profitto + Perdite = 0

Il break-even point ti aiuta a capire da quale livello di fatturato inizierai a guadagnare con la tua azienda.

Se possiedi un’attività commerciale o si desideri avviarne una è fondamentale svolgere un’analisi dei rischi. L’analisi del break-even point è uno strumento in grado di ridurre notevolmente l’eventualità di commettere scelte commerciali inopportune o azzardate.

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Il grafico dei ricavi che mostra il break-even point, costi e relativo punto o fatturato di pareggio

Principalmente, di permette di conoscere qual è il volume di fatturato minimo che la tua azienda deve raggiungere per non registrare perdite di alcun tipo.

Tuttavia, sapere di essere sulla giusta rotta presuppone anche un’altra informazione altrettanto importante. Devi avere ben presente quali sono gli obiettivi commerciali da raggiungere.

Avere degli obiettivi di business precisi permette di orientare le scelte della tua azienda in modo mirato. In questo modo riesci a focalizzarti su ciò che è utile e metti da parte ciò che può “far deragliare” l’attività.

  • Spreco di risorse
  • Attività sovrastimate
  • Processi superflui o completamente inutili.

Tutto ciò non fa altro che portare verso un unico risultato: l’aumento dei costi improduttivi.

A cosa serve il break-even point?

Avere chiaro qual è il break-even point della tua azienda fornisce due utili indicazioni.

La prima è sapere qual è il ritmo di produzione (o erogazione) che deve sostenere la tua azienda per pareggiare l’attività.

Ad esempio, se il mio punto di pareggio è 110mila euro e faccio un mese di chiusura, significa che per guadagnare devo fare almeno 10mila euro al mese, cioè in media circa 400 euro al giorno (se lavoro sei giorni su sette).

La seconda è prendere consapevolezza della necessità di massimizzare il processo di vendita.

Il break-even point ti fa capire che se mediamente non tieni un certo ritmo di conversione, devi fermarti un momento e ragionare sul da farsi. Che tradotto: se non studi contromisure adeguate (che possono essere nuove strade commerciali, nuovi processi di vendita, nuovi metodi di produzione, ecc.) potresti chiudere l’anno in perdita.

Pensa al break-even point come la tabella di allenamento degli atleti.

Se non ottieni i risultati desiderati, devi correggere il tiro per migliorare le prestazioni. Altrimenti potresti arrivare a valutare la possibilità di chiudere. Vale davvero la pena tenere in piedi l’attività? Quanto tempo puoi resistere così come stai procedendo?

Queste sono domande complicate a cui non sempre è facile trovare una risposta. Ma è sempre meglio porsi questi interrogativi e calcolare il proprio break-even point, piuttosto che sotterrare la testa sotto la sabbia davanti al problema.

Perché non stimare il break-even point spesso significa essere costretti a fare comunque dei calcoli quando ormai non c’è più rimedio. O la soluzione è diventata ormai troppo costosa.

Come si calcola il break-even point?

Stabilita la rotta, è necessario procedere con determinazione verso gli obiettivi stabiliti.
Parti dai costi fissi (CF) e i costi variabili (CV).

Formula per calcolare il break-even point

La formula che permette di calcolare il break even point è quella che vede il punto di pareggio come il risultato della divisione tra i costi fissi e la sottrazione del costo variabile unitario al prezzo di vendita. Q, il valore da calcolare, è la quantità di equilibrio, per l’appunto la quantità di prodotto da produrre e vendere per pareggiare la struttura dei costi.

In altri termini:

  • Formula Break-even point estesa = Costi fissi / (Prezzo di vendita unitario – Costo variabile unitario)
  • Formula Break-even point abbreviata: BEP = CF/(PV-CVU)

Per leggere questa formula, occorre ovviamente conoscere i costi fissi; stabilire il prezzo di vendita unitario, ovvero il prezzo di vendita di una sola unità del prodotto; stabilire il costo variabile unitario, ossia il costo variabile applicato a quella singola unità di prodotto.


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Come raggiungere il break-even point?

Per raggiungere il break-even point il prima possibile, devi tenere bassi i costi fissi.

Quelli che sono tendenzialmente indipendenti dal volume generato dall’attività. Ad esempio una parte delle utenze o l’affitto sono costi che non variano al variare dei prodotti venduti o dei servizi erogati.

I costi fissi vanno distinti dai costi variabili. Questi ultimi cambiano al variare dei volumi di vendita.

Disegna su un foglio un grafico con una retta che rappresenta i costi totali (fissi + variabili) e una che rappresenta i ricavi, il punto in cui le due rette si incrociano corrisponderà al livello di ricavi da raggiungere per avere un’attività in pareggio.

Conoscendo il tuo attuale livello di ricavi scoprirai quali sono le perdite da affrontare per mettere in sicurezza la tua azienda.

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Valutare gli investimenti con il break-even point

Il calcolo del break-even point è un’utile bussola anche per valutare l’opportunità o la sostenibilità di una nuova spesa o di un nuovo investimento.

Se stai pensando di assumere un collaboratore in più, di comprare un’attrezzatura nuova, di cambiare un macchinario o un fornitore, sapere qual è il livello di ricavi aggiuntivi che dovrai sostenere per ripagarlo, ti aiuta a prendere una decisione consapevole.

Infine occorre fare un ragionamento ulteriore.

Un altro elemento chiave da conoscere è l’argine di contribuzione di ciascun prodotto. Ovvero la differenza tra il prezzo di vendita e il costo variabile unitario per produrlo. Conoscere l’argine di contribuzione aiuta a indirizzare le vendite verso proposte che garantiscono margini più elevati.

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Come influisce il margine di contribuzione sul break-even point di un’azienda

È la scelta che ti permette di raggiungere il break-even point in maniera più rapida. E, possibilmente, trasformare la tue best practice in veri e propri asset commerciali dell’azienda.

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Nicola Onida
Appassionato di comunicazione e marketing digitale. Aiuto aziende e professionisti a raggiungere la visibilità online. Mi trovi su www.facilewebmarketing.com.

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